Le prime radici: il nome Chianti Classico
Partiamo dall’inizio, dal nome. Il Chianti Classico è un vino che non si rivela mai del tutto, ed il suo nome non fa eccezione. C’è che dice che venga dall’antico etrusco “clante” acqua, mentre qualcun altro pensa che venga dal greco “chitrinos”, giallo.
Una terra che fa rumore
Un’altra ipotesi è che Chianti derivi dal latino “clangor”, rumore, in quanto la zona era anticamente percorsa dai cacciatori che, trascinando le armi nei boschi, sollevavano un potente rumore metallico. Al di là di queste suggestive congetture, è certo che il suono «Chianti» risulta forte, chiaro e limpido come gli acini che i suoi vigneti abbandonano al vento e, come loro, misterioso.
Confini scontornati
Anche sui limiti precisi dell’area dei Monti del Chianti negli anni si è discusso davvero tanto. Uno dei documenti più famosi in proposito è il Bando sui Confini del Chianti di Cosimo III de’Medici (1716):
«…per il Chianti è restato determinato e sia. Dallo Spedaluzzo fino a Greve; di lì a Panzano, con tutta la Podesteria di Radda, che contiene tre terzi, cioè Radda, Gajole e Castellina, arrivando fino al confine dello Stato di Siena…..»
Ad oggi possiamo dire che grossomodo la zona è quella della catena montuosa: 20 km di rilievi e dolci colline compresi tra Firenze e Siena. Sembrano dettagli, ma questa delimitazione è fondamentale se vogliamo capire quando un vino prende la denominazione “Chianti Classico”.
Esploreremo le varianti di Chianti Classico nelle prossime settimane. Nel frattempo se volete continuare il viaggio, potete raggiungerci in D’Wine Club. Vi aspettiamo qui https://www.dievole.it/it/wine-club/