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Cosa Vedere a Firenze in due giorni: Mini-guida sulle esperienze da non perdere in città

In questa Storia

Firenze è uno dei più celebri musei a cielo aperto, città che si fa tedoforo dell’Italia intera nel mondo e custodisce con cura e dedizione alcune delle più belle opere d’arte e d’architettura mai concepite dalla creatività umana. Se si volesse scoprire ogni suo tesoro o esplorarla fin nei più remoti meandri, non basterebbe un mese intero. Eppure persino due giorni di visita sarebbero già sufficienti a renderla indimenticabile, immersi nel fiume senza fine delle sue suggestioni artistiche e nei sapori inconfondibili della sua tradizione enogastronomica.

Questo breve ma intenso itinerario abbraccia un arco temporale di circa due giorni circa (tenendo conto della durata media di ciascuna visita e di tranquille e rilassanti pause pranzo e cena) e ha inizio nel vero, geometrico centro di Firenze: Piazza del Duomo. Cuore profondo della città vecchia, questa famosissima piazza è la casa di due degli edifici più rappresentativi della storia dell’architettura: la cattedrale di Santa Maria del Fiore, celebre basilica a tre navate sulla quale si erge la Cupola del Brunelleschi, la più grande al mondo (la prenotazione per la visita alla cupola è obbligatoria); il Campanile di Giotto, torre campanaria della cattedrale caratterizzata da un ricchissimo corredo decorativo di bassorilievi e sculture, opera dei migliori artisti fiorentini. Resa completamente pedonale nel 2009, la piazza è teatro della celebrazione delle due più importanti feste religiose: lo Scoppio del Carro (a Pasqua) e la Festa di San Giovanni Battista (24 giugno). Per informazioni su orari d’apertura, visite guidate e biglietti, è consigliabile consultare il sito del Museo del Duomo.

Cattedrale

Proseguendo verso sud s’imbocca Via dei Calzaiuoli, probabilmente la più elegante di Firenze, che con le sue boutique esclusive rappresenta la risposta fiorentina alle celebri Via Condotti a Roma e Via Monte Napoleone a Milano. Percorrendola per tutta la sua lunghezza, si giunge a Piazza della Signoria, centro politico e civile della città sin dal Medioevo, nata nel XIII secolo, quando i Guelfi, ripreso il controllo sulla città, decidono di radere progressivamente al suolo le case della zona appartenenti alle famiglie ghibelline. È la sede del Palazzo della Signoria, comunemente noto come Palazzo Vecchio, che oggi ospita gli uffici comunali di Firenze e un percorso museale fra quelle antiche sale dove un tempo lavoravano le mani e le menti geniali di artisti del calibro di Agnolo Bronzino e Giorgio Vasari. Essendo il palazzo attuale sede del municipio, soltanto il museo e alcune sale sono aperte ai visitatori (informazioni più dettagliate disponibili sul sito ufficiale del museo. Lungo la facciata principale del palazzo si schieravano alcune fra le opere di scultura più famose della storia, poi sostituite da copie per preservarne l’integrità e l’inestimabile valore artistico, fra cui il David di Michelangelo, il Marzocco e Giuditta e Oloferne di Donatello.

Procedendo da Piazza della Signoria oltre la statua di Lorenzo De’ Medici, si arriva in Piazzale degli Uffizi: qui sorge l’omonima Galleria, frutto del genio di Giorgio Vasari e realizzata grazie al mecenatismo della famiglia Medici. Probabilmente uno dei musei più famosi al mondo, nonché uno dei più visitati, si compone di 93 sale attraverso le quali si snoda un percorso allestito in base alle scuole e agli stili in ordine cronologico, con opere dal XIII al XVIII secolo. La mole e la ricchezza della collezione rendono quasi impossibile un’unica visita completa che comprenda tutte le sale, per cui è possibile scegliere fra più percorsi suggeriti o programmare una seconda visita. Considerata la grande affluenza in ogni periodo dell’anno, è consigliabile prenotare la propria visita sul sito ufficiale della biglietteria.

Piazzale degli Uffizi termina sul Lungarno. Svoltando a destra e percorrendo il breve portico di Lungarno degli Archibusieri, si giunge al cospetto di Ponte Vecchio, Il più antico ponte della città. L’aspetto attuale è il risultato di una ricostruzione avvenuta fra il 1333 e il 1345, in seguito a una violenta alluvione che lo aveva completamente distrutto: tre arcate a sesto ribassato sorreggono un passaggio fiancheggiato su entrambi i lati dalle due celebri file di botteghe, inizialmente occupate da macellai, pescivendoli e conciaioli, oggi sede di alcune fra le più esclusive gioiellerie e oreficerie del pianeta. Grazie all’intervento di un funzionario tedesco risiedente a Firenze, sopravvive miracolosamente alle distruzioni perpetrate durante la Seconda Guerra Mondiale e giunge fino ai giorni nostri, luogo cosmopolita e punto d’incontro di cittadini, studenti, turisti, filantropi e facoltosi. Si può attraversare il ponte liberamente a qualsiasi ora del giorno e della notte.

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La passeggiata di Ponte Vecchio prosegue idealmente nell’Oltrarno lungo Via de’ Guicciardini, che dopo qualche isolato introduce a Piazza de’ Pitti, resa anch’essa pedonale dal 2011. La piazza è dominata dall’omonimo Palazzo, che prende il nome dal banchiere Luca Pitti ed è sede di quattro importanti musei: la Galleria Palatina e gli Appartamenti Reali, la Galleria d’Arte Moderna, il Tesoro dei Granduchi e il Museo della Moda e del Costume, organizzati in due percorsi distinti, ciascuno dei quali è accessibile tramite l’acquisto di unico biglietto. Per informazioni su orari d’apertura e biglietti, il sito di riferimento è sempre quello della biglietteria ufficiale dei musei statali fiorentini.

Vino a tavola

Oltre a essere lo scrigno d’arte più raro e prezioso, Firenze è anche la punta di diamante della cucina toscana, innegabilmente una delle più superbe e competitive in Italia, affiancata da una tradizione enologica altrettanto famosa. Le passeggiate fiorentine sono le più adatte a soddisfare il desiderio di mescolare arte, cultura e sapori. Ogni possibile itinerario è disseminato di bar, ristoranti, osterie e trattorie pronte a servire i piatti più gustosi. Si può scegliere di sedersi a tavola e ordinare la leggendaria bistecca alla fiorentina, un taglio di carne di vitellona chianina servito rigorosamente al sangue dopo una rapida cottura alla brace; o la trippa alla fiorentina, un piatto di trippa bianca cotta con soffritto di sedano, cipolla e carote e condita con pomodori maturi. In alternativa ci si può affidare alle soprese dello street food, a Firenze più in voga che mai: passeggiando su Ponte Vecchio è d’obbligo provare il panino con lampredotto (specialità di carne preparata con l’abomaso, uno dei quattro stomaci bovini) e covaccino con stracchino e salsiccia (una schiacciata di lievito e farina cotta in forno a legna).

Per gli amanti del vino, Firenze è un vero e proprio eden: Brunello di Montalcino, Carmignano e Chianti sono solo alcuni fra i più celebri e rinomati prodotti delle cantine locali. Uno dei fiori all’occhiello è certamente il Rosso Le Due Arbie, un rosso IGT Toscana del 2015 fermentato spontaneamente per 14 giorni in tini di cemento grezzo. Si tratta di un vino color rubino fruttato e leggermente speziato, perfetto da abbinare ai menzionati piatti della tradizione toscana, come la bistecca o la trippa. È uno dei celebri prodotti provenienti da Tenuta Dievole, un’area di 400 ettari collocata a 12 km da Siena, nel cuore del territorio del Chianti Classico a Vagliaghi. Qui, in una cornice di fiabesche colline verdeggianti, vino e olio sono prodotti da più di mille anni secondo una tradizione mai dimenticata e tenuta meticolosamente in vita.

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