Piemonte per gli amanti del vino: itinerario gourmet sulla strada del Barolo
Guida essenziale al wine tourism in Piemonte, itinerari per scoprire e degustare i vini più buoni e le eccellenze enogastronomiche all’insegna di gusto e relax. Una serie di appuntamenti mensili dedicati all’Italia e alle sue eccellenze.
Storia, cultura, scenari da cartolina, tradizione enogastronomica eccelsa, e molto altro ancora. Connubio perfetto di questi tesori, il Piemonte è una destinazione sorprendente e vitale, un bouquet di luoghi straordinari da scoprire a passo lento. Regione dal fascino antico e raffinato, appassiona e conquista per le infinite ricchezze che ha da offrire, oltre ad ospitare quattro siti dichiarati Patrimonio mondiale dell’Unesco, tra cui i paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, con quelle dolci colline pettinate da filari di viti che accarezzano il cielo. Il Piemonte è soprattutto una meta entusiasmante per gli enoturisti gourmet amanti del buon vino e della buona cucina, con un impressionante numero di etichette prestigiose e specialità gastronomiche. Guardiamo insieme un itinerario di wine tourism in Piemonte.
Benvenuti in Piemonte
Il Piemonte è la seconda regione più grande d’Italia, situata a nord-ovest della penisola e confina con Valle d’Aosta, Svizzera, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria e Francia. Il suo capoluogo è Torino ed è caratterizzata da un territorio prevalentemente montuoso, ma anche molto collinare e pianeggiante. Il clima è temperato, con temperature più fresche vicino alle Alpi, ma più calde verso le colline e il centro della regione. Le principali zone collinari sono il Canavese (a nord-ovest), il Monferrato (al centro), le Langhe e il Roero (a sud) ed i colli Tortonesi (a sud-est). I versanti godono di buona esposizione e sono coltivati a vite e cereali, per questo motivo sono le zone principali della produzione del vino.
In Piemonte l’uva e il vino hanno tradizioni e storie antiche, scavi archeologici collocano le prime coltivazioni della vite intorno a 3.000 anni fa ma si è certi che 500 anni prima dell’era cristiana i Celti, discesi nel nord Italia, appresero le tecniche di coltura della vite di tipo etrusco e le applicarono in Piemonte.
Il merito del rinascimento dell’enologia Piemontese è stato del Barolo, e dell’enologo Francese Louis Oudart che ne scoprì e valorizzò le potenzialità. Località come La Morra, Barolo, Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba e Castiglione Falletto sono le aree vinicole del Barolo, mentre Bussia, Lazzarito, Cerequio, Rocche e Brunate sono alcuni esempi di cru ossia prodotto esclusivamente con uve provenienti da un’unico vigneto o parcella il cui nome compare in etichetta.
I vini del Piemonte
Il ruolo del Piemonte è stato fondamentale per lo sviluppo della moderna enologia Italiana. Uno dei must della zona è l’eccellenza della produzione di vini DOC e DOCG, Barolo e Barbaresco in primis, ma non solo: Gattinara, Dolcetto, Barbera, Brachetto d’Acqui, Roero, Dogliani, Asti Spumante, Alta Langa metodo classico, Gavi, per citarne soltanto alcuni. La varietà vitivinicola del Piemonte è davvero straordinaria! Proprio qui ha avuto inizio quella straordinaria rivoluzione che ha riportato l’Italia ai vertici della produzione di alta qualità.
Il vitigno più importante della regione è a bacca nera ed è senza dubbio il Nebbiolo, l’autoctono piemontese per antonomasia, dal quale si ottengono vini, conosciuti in tutto il mondo, che si contraddistinguono soprattutto per la grande longevità: Gattinara e Ghemme, ma soprattutto Barolo e Barbaresco, le punte di diamante della vitivinicoltura piemontese, entrambi prodotti nella zona delle Langhe intorno alla città di Alba. Mentre il Barbaresco è forse più leggero ed elegante, il Barolo è più potente e concentrato. Tra le regole fondamentali di produzione c’è l’invecchiamento: il Barolo deve invecchiare almeno 3 anni prima di uscire, il Barbaresco, invece, almeno 2 anni, entrambi a partire dal 1° gennaio successivo alla vendemmia.
Si dice che il suo nome del Nebbiolo derivi da “nebbia”, secondo alcuni per il fatto che gli acini sono ricoperti da abbondante pruina mentre secondo altri perché è un’uva che viene vendemmiata in ottobre avanzato, quando i vigneti sono avvolti dalle tipiche nebbie mattutine. La tannicità è una particolarità dei vini da Nebbiolo che richiede alcuni anni, in genere almeno 5, prima di assumere un carattere più rotondo e meno aggressivo. Questa caratteristica ha dato vita a due scuole di pensiero tra i produttori: quelli più tradizionali che fanno affinare il vino in botti grandi, ottenendo un vino più aggressivo e tipico, mentre quelli che invece interpretano un vino più morbido e moderno ricorrono all’uso della barrique, diminuendo i tempi di macerazione e di fermentazione.
Anche se il Piemonte viene identificato quasi esclusivamente per i suoi grandi vini rossi, in questa regione si producono anche ottimi vini bianchi profumati come l’Erbaluce, il Roero Arneis e il Gavi, fino ai vini da dessert o da conversazione come l’Asti Spumante, il Moscato d’Asti e il Caluso Passito.
Wine Tourism in Piemonte
Dedicatevi un viaggio alla ricerca delle origini, apprezzerete il lento fluire del tempo e vivrete esperienze che accarezzeranno la vostra memoria a lungo.
Iniziamo l’itinerario da Grinzane Cavour con la visita al castello che fu dimora del conte Camillo Benso, tra i più antichi ed importanti delle Langhe, con il suo stupendo belvedere dominante i vigneti circostanti, oggi anche sede dell’Enoteca Regionale Piemontese.
Proseguite per Alba, visitate il centro storico della città, conosciuta in tutto il mondo per il prelibato Tartufo Bianco e per i grandi vini. Non perdetevi la Cattedrale tardogotica (molto restaurata a fine Ottocento), notevole per il prezioso coro ligneo del XVI secolo e passeggiata tra torri medievali e antichi palazzi. Prendetevi una pausa a La Piola con dehors su Piazza Duomo e coccolatevi con un gustoso pranzo dai sapori della tradizione piemontese: ordinate gli agnolotti del “plin”, e provate la bagna caôda, piatto principe dei piemontesi e realizzata con gli ortaggi locali (tra cui il cardo gobbo di Nizza) e l’acciuga salata.
Nel pomeriggio, escursione panoramica nella zona di Barolo passando per La Morra, da cui si gode un vasto panorama sulle colline circostanti coperte di vigneti e sui piccoli centri abitati.
A cena potreste concedervi un’esperienza stellata! In una location davvero magica nel cuore di Cervere, con caminetti e volte di mattoni, L’Antica Corona Reale (due stelle Michelin) vi accoglierà tra i suoi ospiti con il calore dei piatti della tradizione. Tajarin e tartufo non mancano mai. Oppure, scegliete la Locanda del Pilone (una stella Michelin) in Località Madonna di Como, con la sua cucina del territorio rivisitata e oltre 1400 etichette di vini.
Cantine da visitare in Piemonte
Disseminate in un vasto tessuto di cantine e aziende agricole a conduzione famigliare, scoprirete una costellazione di piccole realtà – ma grandi per storia, qualità e passione – che offrono un contatto diretto e prodotti esclusivi, arricchendo di umanità e sapori autentici il vostro viaggio (oltre alla possibilità di acquistare a Km zero, direttamente dal produttore, con prezzi davvero molto interessanti e convenienti).
Tra un’escursione e l’altra, il tempo è perfetto per una visita in una cantina (o due) con degustazione di vini e prodotti tipici. Cà Neuva è una tipica cascina di Dogliani con una storia secolare alle spalle che ancora oggi produce i vini più rappresentativi del territorio, ricordando i preziosi insegnamenti delle generazioni passate. A Barolo non potete mancare le bellissime Antiche Cantine dei Marchesi di Barolo con i suoi 200 anni di storia, che hanno sede nel palazzo prospiciente il Castello dei Marchesi Falletti. Se proseguite lungo la strada che da Barolo conduce a Monforte, fermatevi da Cascina Sòt, che propone una selezione di vini di alta qualità delle Langhe. Una visita con degustazione guidata fra tradizione e modernità.
Cosa mangiare in Piemonte
Le specialità gastronomiche del Piemonte spaziano dagli alpeggi montani alle pianure di coltivazione del riso, dai profumati tartufi al cioccolato in tutte le sue sublimi declinazioni. Senza dimenticare salumi, formaggi tra cui spiccano Bra, Castelmagno e la Robiola di Roccaverano, il torrone con le famose nocciole, le mele e le castagne IGP di Cuneo. E poi ancora, i bolliti misti con le salse di Langa, le lumache e i baci di Cherasco, le pesche bianche del Roero. Ricordiamo anche i Tajarin di pasta all’uovo fatta in casa, con tartufo o salvia e burro sfuso. Molti i secondi piatti a base di carne, come il popolare brasato al barolo e il bollito misto alla piemontese. La famosa bagna caôda è un intingolo che viene preparato con acciughe, olio e aglio ed accompagnata con le verdure fresche della stagione autunnale. Tra i dolci meritano di essere ricordati i marrons glacés, i cuneesi al rum, la composta di marroni, i krumiri di Casale e il bônet, un delizioso budino di cioccolato al latte.
Bisogna dire che c’è proprio l’imbarazzo della scelta: perché le peculiarità gastronomiche del territorio sono talmente tante, variegate e sopraffine da meritare non dieci, ma mille segnalazioni.
Dove Dormire in Piemonte
E’ giunta l’ora di riposarsi per ricaricare l’energia per il prossimo viaggio e ripartire. Cosa ne dite di dormire in una splendida cascina contornata dai vigneti delle Langhe più autentiche? Prenotate alla Tenuta Carretta a Piobesi d’Alba, e godrete della più assoluta tranquillità in un ambiente panoramico e suggestivo.
Ormai l’avrete capito, difficile trovare un angolo di Langhe che non sia ricco di storia. Il Relais S. Maurizio ne è l’ennesima conferma: ad ospitare questo luogo incantato è infatti un monastero del Seicento a Santo Stefano Belbo, oggi trasformato in hotel con Spa e lussuosa dimora Relais & Chateaux. Una gita dopo colazione sulla strada di casa? Tappa irrinunciabile a Canelli è la visita alle cattedrali sotterranee delle cantine storiche di produzione dell’Asti Spumante.
L’immagine di copertina è di Valerio Pardi.