Veneto e Vino: itinerario gourmet sulla strada dell’Amarone
Guida essenziale al wine tourism in Veneto, itinerari per scoprire e degustare i vini più buoni e le eccellenze enogastronomiche all’insegna di gusto e relax.
Storia, cultura, scenari da cartolina, tradizione enogastronomica eccelsa, e molto altro ancora. Connubio perfetto di questi tesori, il Veneto è una destinazione sorprendente e vitale, un bouquet di luoghi straordinari da scoprire a passo lento. Regione dal fascino eterogeneo, tra picchi montuosi, terreni collinari, grandi pianure e romantici laghi, appassiona e conquista per le infinite ricchezze che ha da offrire. Tuttavia, non solo splendidi paesaggi e suggestive bellezze naturali che permettono splendide escursioni e incredibili itinerari dai panorami mozzafiato, ma anche siti architettonici di immenso valore culturale ed artistico, come testimoniano i paesi, le chiesette, i monumenti storici, i palazzi e le ville in stile veneto che arricchiscono il territorio con testimonianze di anni di storia. E’ una delle regioni Italiane di maggior prestigio dal punto di vista enologico: vanta il primato quantitativo dal punto di vista produttivo, una grande ricchezza ampelografica ed una serie di denominazioni di assoluta qualità. Fra mare, lagune, pianura, laghi, colline e vette innevate il Veneto è la regione italiana con le più radicali differenze territoriali ed ambientali. Tale ricchezza geomorfologia si riflette anche in un’articolata tradizione culinaria che regala un gustoso catalogo di prodotti tipici. Guardiamo insieme un itinerario di wine tourism alla scoperta di tradizioni e sapori del Veneto.
Benvenuti in Veneto
Il Veneto è la regione più turistica d’Italia, è una regione dell’estremo Nord-est dell’Italia che confina a est con il Friuli-Venezia Giulia ed il Mar Adriatico, a nord con Austria, a nord-ovest con il Trentino Alto-Adige, a ovest con la Lombardia e a sud con l’Emilia Romagna; il suo territorio è morfologicamente vario, perché é costituito in gran parte da zone pianeggianti circa il 60%, da montagne (Alpi e Pre-Alpi) e per circa il 15% da colline, sulle quali, come in pianura, è praticata la viticoltura. La presenza delle catene montuose e della vasta porzione di pianura fa si che si abbiano notevoli escursioni termiche tra estate e inverno, mitigate in prossimità del Lago di Garda e nella zona costiera e pianeggiante, particolarmente torrida durante la stagione estiva. Il Veneto si contende il posto di prima regione d’Italia in termini di volume di produzione di vino.
I vini del Veneto
Tra i vini che vengono prodotti nella regione vi sono nomi famosi a livello mondiale, quali Amarone della Valpolicella, Recioto, Soave, Prosecco, Valpolicella e Bardolino. Una delle ragioni del grande successo del Veneto in campo enologico è il suo patrimonio di vitigni autoctoni, tra i quali Garganega, Trebbiano di Soave e Prosecco a bacca bianca, Corvina, Rondinella, Molinara e Raboso a bacca nera. L’altra ragione è la diversità territoriale, con zone caratterizzate da suoli alluvionali o vulcanici, con zone collinari o pianeggianti, che consentono la produzione di vini di tipologie diverse, da quelli leggeri e beverine, a più quelli corposi ed impegnativi. Il Veneto è il primo produttore di vino in Italia in termini di quantità e dispone di una superficie vitata di oltre 75.000 ettari, di cui il 60% in pianura e il 40% in collina, con una limitata percentuale di viticoltura montana. Chi ha mai assaggiato i vini della regione Veneto, non dimenticherà mai il loro gusto fantastico!
Concentrandoci sui vini rossi, i più famosi nel Veneto sono quelli della Valpolicella, primo fra tutti il celebre Amarone, prodotto con uve appassite dei vitigni Corvina, Rondinella e Molinara, gli stessi del Recioto. A differenza del Recioto però l’Amarone è un vino secco. L’Amarone può considerarsi un vino derivato dal Recioto, dove la fermentazione è stata totale, lasciando solamente un leggero residuo zuccherino. La tecnica del ripasso viene utilizzata per dare più corpo e morbidezza ai Valpolicella rossi. Essa consiste nel “ripassare” il vino Valpolicella nelle vinacce del Recioto o dell’Amarone, facendo ripartire la fermentazione e conferendo al vino maggiore struttura e profumi.
Wine Tourism in Valpolicella
L’origine del nome Valpolicella è controversa. Un un decreto del 1117 dell’imperatore Federico Barbarossa si trova citato per la prima volta il nome “Val Polesela”, la cui etimologia non è fissata. Secondo alcuni, può essere ricondotto al termine greco “polyzèlos”, che significa “molto beata” quindi “valle molto beata”, oppure al latino “pulcella”, al quale si rifà l’immagine della fanciulla nello stemma del comune di San Pietro in Cariano. La spiegazione che più si avvicina alla realtà, e che più fa onore alle tradizioni produttive del luogo, può essere trovata nell’espressione latina “Val-poli-cellae”, ovvero “valle dalle molte cantine”.
La Valpolicella si trova a nord-ovest di Verona, incastonata tra il Capoluogo, città d’arte patrimonio dell’Unesco, il Garda e l’Adige. ll suo territorio, che si estende per 240 kmq, confina ad ovest con il Lago di Garda, mentre a est e a nord, volge lo sguardo ai Monti Lessini e si sviluppa nella fascia collinare ai piedi delle Prealpi veronesi. La Valpolicella, quindi, è racchiusa tra la Valdadige, la Lessinia e la pianura veronese, a due passi dal Lago di Garda.
Il paesaggio della Valpolicella, prevalentemente collinare, risulta estremamente vario morfologicamente, idealmente, si presenta come un ventaglio di vallate che si dipartono da Verona, uno scivolare dei monti della Lessina, verso colline e pianura. Comprende sette comuni, tutti appartenenti alla provincia di Verona: Sant’Ambrogio di Valpolicella, Fumane, Sant’Anna d’Alfaedo, Negrar, San Pietro in Cariano, Marano di Valpolicella e Pescantina. Ovunque, nella Valpolicella, è possibile osservare vigneti, intervallati da olivi e ciliegi. La Valpolicella, tuttavia, non è solo splendidi paesaggi e suggestive bellezze naturali, ma anche siti architettonici di immenso valore culturale ed artistico, in particolare i palazzi e le ville signorili: soprattutto durante il periodo di dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia, le case padronali si trasformarono in sfarzose ville, decorate dai migliori artisti, teatro di salotti aristocratici ed intellettuali. A Negrar, dove, per gli amanti delle Ville ma anche del Vino, immancabile è una visita alla Villa Mosconi, un elegante complesso monumentale dedicato alla produzione dei vini, con annessi giardini e parco storico, risalente al 1700. La villa, un gioiello architettonico e paesaggistico unico nel suo genere è visitabile ed è possibile anche degustare i vini della suo produzione.
Cantine da visitare in Valpolicella
Dici Valpolicella e subito salta alla mente l’Amarone. E’ qui che oltre 80 anni fa fu “inventato”. Ed è qui che si continua a produrre, con una vendemmia rigorosamente effettuata a mano dalle uve – Rondinella, Corvinone ecc – degli oltre 250 viticoltori soci. Un vino robusto e famosissimo. Un simbolo di questa terra, che vigila sulla città di Verona e che, tra dolci pendii e ville storiche, gode della brezza del lago di Garda, prima di inerpicarsi tra le alture della Lessinia. Eppure l’Amarone è il più “recente” dei vini della Valpolicella, nato “per errore” nel 1936, proprio da un Recioto lasciato fermentare troppo a lungo. Fu il direttore della allora Cantina sociale Valpolicella a coniare il felice nome: non un “Recioto andato in amaro”, bensì un “grande Amarone”. Il “battesimo” si tenne nel 1939, quando fu imbottigliato per la prima volta con l’etichetta Amarone extra della Valpolicella. Un cimelio ancora conservato nel caveau delle bottiglie storiche della Cantina Valpolicella Negrar, visitabile con tour guidato su prenotazione.
Vivere un’esperienza tra le Cantine in Valpolicella equivale a un viaggio nella storia delle famiglie che hanno cercato con tenacia di dare un seguito alle tradizioni dei loro antenati. C’è davvero l’imbarazzo della scelta, ma qui proviamo a segnalarvele alcune:
- Santa Sofia: Santa Sofia è sinonimo di storia e cultura vinicola, ma soprattutto di eccezionali Amaroni. Fondata ai primi dell’Ottocento, questa cantina ha sede a Pedemonte di Valpolicella in un’elegante villa gentilizia opera di Andrea Palladio, non troppo distante da Verona, la città di Romeo e Giulietta. Visitare Villa Serego, detta anche Villa Sofia, oggi patrimonio dell’Unesco, è come immergersi nella storia vinicola e artistica di questa splendida zona del veneto.
- Tommasi: Tommasi Viticoltori è un’azienda familiare fondata nel 1902. È situata a Pedemonte, nel cuore della storica Valpolicella Classica, un lembo di terra che si estende a nord-ovest di Verona, compreso tra la pianura, i monti Lessini ed il Lago di Garda. Le colline della Valpolicella sono una terra privilegiata non solo per la storia, la cultura e le tradizioni ma anche per la bellezza del paesaggio e per la straordinaria vocazione alla vite. Da un minuscolo vigneto del nonno Giacomo, Tommasi Viticoltori si è consolidata nel corso degli anni e oggi si estende su 135 ettari di vigneto nelle zone DOC della provincia di Verona.
- Allegrini: L’azienda può considerarsi il risultato dell’intelligenza e dell’operosità di Giovanni Allegrini, uomo semplice e spontaneo che diede vita a un’impresa agricola solida, efficiente ed innovativa. L’amore per la propria terra ha spinto la famiglia Allegrini a valorizzare le potenzialità della Valpolicella e della sua tradizione vitivinicola. Le scelte operate con grande lungimiranza hanno visto Allegrini diventare una delle aziende leader in Italia, ed è proprio in Valpolicella che la nuova generazione di produttori guarda ai vini Allegrini come imprescindibile punto di riferimento.
- Bertani: dal 1857, i grandi vini di Verona offrono l’inconfondibile stile Bertani, un sapore e una tradizione che traggono origine da un autentica vocazione vitivinicola radicata nel territorio. Di grande pregio in particolare è la splendida tenuta settecentesca di Novare, immersa nei vigneti della Valpolicella classica e culla dell’Amarone Bertani. In Valpantena, unico cru ufficiale della Valpolicella, è ancora operativo l’originario centro viticolo e produttivo dell’azienda, dove sono conservate ben 25 annate di Amarone e dove è tutt’ora prodotto il Secco Bertani, primo vino creato sin dalla fine del 1800.
- Giuseppe Quintarelli: si trova a Cerè di Negrar, sul monte Cà Paletta, sul versante Est della vallata di Negrar con esposizione dei vigneti a Ovest. Il sistema di allevamento dei vigneti è, nei vecchi impianti, a Pergola Veronese e, nei nuovi, a Guyot. Due caratteristiche accompagnano i vini prodotti dall’azienda: una naturale predisposizione al lunghissimo affinamento, che porta a migliorare il prodotto anche oltre i vent’anni, ed una sorprendente vivacità, che si esprimono per lungo tempo dopo l’apertura della bottiglia.
Cosa mangiare in Valpolicella
La Valpolicella, poi, è un territorio ricco di prodotti tipici di qualità, dai vini all’enogastronomia, passando per i prodotti agricoli; qui si potranno gustare, non solo gli ottimi vini della Valpolicella, ma anche Formaggi, quali il Monte Veronese, la Ricotta e i formaggi con le erbe e i salumi della Lessinia. Da citare anche il Tartufo, l’Olio extravergine d’oliva e il Miele. Immancabile l’assaggio delle ciliegie, dei kiwi e della Pesca Principesca.
Così come il Veneto che deve la sua tradizionale cucina alla Serenissima e alla varietà di prodotti che i suoi commerci hanno contribuito a diffondere sul territorio. Tra gli antipasti ricordiamo le sarde in saor (sardine fritte con cipolla, condite con aceto, zucchero e accompagnate con pinoli ed uvetta) e la granseola bollita (servita con agli, olio e prezzemolo) oltre che i numerosi salumi DOP e IGP. Tra i primi piatti, i bigoli (pasta all’uovo) sostituiscono gli spaghetti e sono serviti con sughi tradizionali come all’arna, con la sardea (sardine) o la salsiccia luganega. I Cansunziei sono dei ravioli di zucca o spinaci e prosciutto cotto o bietole (all’ampezzana) serviti con burro fuso o ricotta affumicata. La sopa coada è un pasticcio di piccione dalla consistenza piuttosto asciutta, tanto che talvolta viene accompagnato da una tazza di brodo bollente da consumare a parte o da versarvi sopra. Con il riso si preparano numerosi piatti tra i quali i risi e bisi (riso bollito con piselli) la minestra di risi e verze oltre a molti risotti. Grande varietà anche tra i secondi, frequentemente accompagnati dall’immancabile polenta (crema di farina di mais bollita). Il baccalà alla vicentina (fatto cuocere con olio, latte, aglio acciughe e cipolle) e le seppie al tegame tra i piatti di pesce, mentre tra i piatti di carne ricordiamo la faraona in tecia (al tegame) il fegato alla veneziana (con cipolle, olio, burro, sale e prezzemolo), i torresani (piccioni) allo spiedo e la pastissada de caval (stufato di cavallo) del veronese. Numerose sono le verdure e i formaggi a denominazione di origine, tra cui ricordiamo l’asparago bianco di bassano dop, il formaggio di Asiago e il Monte Veronese DOP, e molti altri. Tra i dolci meritano una menzione, oltre al famosissimo pandoro di Verona, le fritòle (frittelle) e i galani veneziani (chiacchere fritte spolverate con zucchero a velo) e gli zalèti (biscotti di farina di mais e uvetta).
Un’istituzione della storia veronese che resiste nel tempo è il ristorante Il Desco, 1 stella Michelin, nel centro storico, dove lo chef Elia Rizzo ha ormai passato lo scettro al giovane figlio Matteo. Lo sfarzoso palazzo rinascimentale custodisce interessanti proposte come i gemelli diversi (tartara di Vitellona Piemontese e tartara di tonno) o gli spaghettini neri alla chitarra con calamaretti, zucca, verza e sedano rapa croccante. Impossibile non menzionare Casa Perbellini, in Piazza San Zeno a Verona, dove vivere l’atmosfera più intima ed esclusiva della cucina italiana d’autore serviti tra sedie di legno e pelle in intimo ristorante moderno con cucina a vista, così come il ristorante Oseleta situato nella barchessa di una splendida villa Veneta del settecento, sulle colline del Lago di Garda, dove mantiene il fascino del passato in un ambiente elegante e ricco di atmosfera. Nel cuore della Valpolicella, a Negrar, la Trattoria alla Ruota è un luogo raffinato con splendida vista sulle colline ed una cucina in costante crescita che parte da prodotti del territorio per regalare emozioni da gustare.
Dove dormire in Valpolicella
Custodita nel cuore della natura veneta, incastonata come una gemma preziosa tra i giardini all’italiana, trova dimora Villa Cordevigo, nel cuore del Bardolino Classico. E’ una magnifica villa padronale del Cinquecento trasformata in maison Relais & Châteaux con oasi di verde, una SPA, piscina ed il ristorante l’Oseleta, con tanto di stella Michelin, regno dello Chef Giuseppe D’Aquino che dirige, in modo sublime, quest’orchestra di diletto e godimento fatta di pietanze dell’antica tradizione miscelate con l’innovazione di una cucina d’autore. Il cibo è arte, desiderio, cultura, cura del proprio piacere.
Collocata nel cuore della Valpolicella Classica sorge Villa la Torre, una delle ville venete più belle d’Italia, un luogo dove tutto è concepito per essere vissuto e assaporato con calma nel cuore dei grandi vigneti, tra passato e futuro. La dimora è oggi proprietà di Allegrini, azienda agricola produttrice di vino tra le più famose in Italia e nel mondo, riferimento d’eccellenza dell’Amarone. E’ circondata, fino a costituire un unico paesaggio, dal vigneto denominato Palazzo della Torre da cui viene prodotto il vino omonimo, celebre in tutto il mondo per essere stato per ben cinque anni consecutivi nella classifica dei Top 100 di Wine Spectator. Il Wine Relais di Villa della Torre, centro dell’ospitalità Allegrini, è parte di un complesso monumentale dove si collocano in due nuclei distinti 10 luxury room dedicate ai vini eccellenti ed ai personaggi che hanno fatto grande la villa. Qui, immersi nella bellezza e nella suggestione del luogo, le deliziose esperienze enogastronomiche sono un must.
Entrate nella magia della Veneto e seguite i nostri consigli per il perfetto itinerario del vino sulla strada dell’Amarone in Valpolicella.
Credito foto in evidenza: Facebook Consorzio Franciacorta