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Alto Adige per gli amanti del vino: terra del Gewürztraminer

 

Guida essenziale al wine tourism in Alto Adige, itinerari per scoprire e degustare i vini più buoni e le eccellenze enogastronomiche all’insegna di gusto e relax. Una serie di appuntamenti mensili dedicati all’Italia e alle sue eccellenze.

 


 

Natura rigogliosa e splendide montagne a fare da palcoscenico a escursioni all’aria aperta e degustazioni enogastronomiche, percorrere la Strada del Vino fino al cuore delle Dolomiti rappresenta un’esperienza unica, assolutamente da vivere. L’itinerario è un viaggio alla scoperta delle origini della viticoltura altoatesina che porta a passeggiare lungo antiche mura coperte da vigne, vivendo la cultura enologica a pieno e ammirando imponenti residenze signorili. La Strada del Vino dell’Alto Adige, che è stata eletta la più bella d’Italia in onore della perfetta sintonia tra vini, paesaggio, cultura e turismo, inizia a Nalles, passa per Bolzano, si snoda lungo la Bassa Atesina fino ad arrivare a Salorno, toccando pittoreschi paesi che affascinano con i loro scorci romantici e le proprie tradizioni. Montagne soleggiate, paesaggi incontaminati e profumi autentici, l’Alto Adige è un paradiso per gli enoturisti gourmet amanti del buon vino e della buona cucina, con un tesoro di specialità gastronomiche e vini autoctoni indimenticabili. Guardiamo insieme l’itinerario di wine tourism che ho pensato per voi wine lovers in Alto Adige.

Benvenuti in Alto Adige

Il Trentino-Alto Adige è la regione più settentrionale d’Italia, a ridosso delle Alpi e dal territorio quasi interamente montuoso. Anche se politicamente è considerata un territorio unico, tanto da rendere complicato tracciarne un confine morfologico, in ambito enografico possiamo ben distinguere per le varietà e qualità di vini che offrono, per cui parliamo di Trentino nella parte meridionale composta dalle province autonome di Trento con cultura e tradizioni più vicine a quelle italiane, e Alto Adige più a nord con le province autonome di Bolzano dai forti influssi culturali e linguistici tedeschi. Le origini della viticoltura risalgono al 700 a.C. ed i vini retici ebbero in epoca romana molti illustri estimatori; sembra, inoltre, che proprio in queste terre gli antichi romani conobbero l’uso della botte in legno per la conservazione ed il trasporto del vino, che fino ad allora era riposto in anfore di terracotta. Fino alla fine del XIX secolo quest’area è stata una sorta di “cantina dell’impero austro-ungarico”, dove la nobiltà preferiva produrre vini che ricordassero i vini francesi, per cui ha fatto in modo di impiantare vitigni internazionali come lo Chardonnay e quelli del taglio bordolese (Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon).

I vini dell’Alto Adige

Vigneti in Alto Adige - Alto Adige Itinerario Vino
Foto di Mathias Liebing su Flickr

Oltre agli strutturati vini da uve internazionali, l’odierna produzione locale vede protagonisti soprattutto i vitigni autoctoni. Tra quelli a bacca nera troviamo la Schiava (localmente “Vernatsch”), ma anche il Lagrein che dà vini di facile beva ma che qualcuno sta producendo in forma più strutturata con uso dei legni. Tra le uve a bacca bianca emerge su tutti il Gewürztraminer, che significa “Traminer aromatico” in origine proveniente dalla zona di Termeno (Tramin), che riesce ad accattivarsi molte persone proprio per il profumo caratteristico con ricordi di litchi, rosa, moscato e artemisia galvanizzato dall’escursione termica che si verifica tra il giorno e la notte data dall’altitudine che di notte cristallizza i profumi all’interno dell’acino. A nord di Bolzano, nella Val d’Isarco e nella Val Venosta troviamo anche il Kerner e il Sylvaner. Il clima fresco e le condizioni ambientali e geologiche particolari rendono i vini bianchi dell’Alto Adige fra i migliori d’Italia! Diffusi sono anche il Moscato Rosa e il Moscato Giallo: il primo con un corredo aromatico delicato e penetrante, che dà l’idea di un vino dolce ma che invece è non solo secco ma anche leggermente amarognolo, il secondo molto delicato e difficile da portare a maturazione, ha inconfondibili aromi di fragola e rosa. Tra gli internazionali spicca il Pinot Nero – divenuto famoso grazie alla Borgogna – che ha trovato nella zona collinare uno dei territori di assoluta eccellenza ad esso più vocati per la coltivazione. La qualità dei Pinot Nero altoatesini riesce a raggiungere ottimi livelli, con il suo rosso rubino, note floreali di viola, di frutta come lampone e ciliegia e speziate di chiodi di garofano, che rendono questo vino Alto Adige elegante e piacevole già al naso. Il fruttato si conferma nella bocca, solitamente seguito da una lieve tendenza amarognola. Nonostante la varietà e le ottime produzioni, questa regione non vanta nessuna DOCG ma bensì 3 DOC riconosciute dal disciplinare: Alto Adige, Lago di Caldaro e Valdadige.

Wine Tourism in Alto Adige

 

Bue di Malga al fieno - Alto Adige Itinerario Vino
Chef Norbert Niederkofler 1998 – Bue di Malga al fieno | foto di St. Hubertus

 

Una vacanza in Alto Adige è tutta da vivere. La vostra auto procede lenta tra i lunghi tornanti. L’aria è fresca, il cielo terso. Intorno a voi un paesaggio incantevole ed emozionante. Si preannuncia un weekend di sole e di bel tempo che vi porterà nel cuore dei grandi vini ma anche di ineguagliabili sapori della tradizione montanara. I pittoreschi paesini incastonati lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige sono 16, che comprendono 70 cantine, 42 chilometri in linea d’aria e 150 chilometri totali: Sono Nalles, Terlano, Andriano, Appiano, Caldaro, Termeno, Cortaccia, Magré, Cortina, Salorno, Ora, Montagna, Egna, Vadena, Bronzolo.  È un itinerario da fiaba tutto da scoprire che regala con il suo charme emozioni di tempi passati e modernità. Passeggiare lungo antiche mura coperte da vigne, ammirare le imponenti residenze signorili e seguire il dolce ritmo della natura. L’itinerario inizia da Nalles, attraversa Bolzano, si snoda lungo l’Oltradige fino a Salorno mentre i suggestivi paesi lungo la Strada del Vino affascinano con le loro tradizioni, lo stile di vita della gente del posto e l’autentica ospitalità altoatesina. Non esiste luogo migliore per deliziare il palato e per vivere a stretto contatto con la cultura enologica altoatesina.

 

San Cassiano - Alto Adige Itinerario Vino
San Cassiano | foto di Mia Battaglia su Flickr

 

Alto Adige vino sono simbolo di un’unica passione la viticoltura, che qui si esprime al massimo. Guidate fino al cuore delle Dolomiti e raggiungete la Val Badia: capirete perché qui per tanti secoli si sia conservata, quasi intatta, una lingua (il ladino) simbolo dell’identità di una popolazione e delle sue tradizioni. Una meta gastronomica vi attende al ristorante Stria di Colfosco. Al tavolo imbandito con sobria eleganza non mancano i piatti dalle antiche ricette locali, come la panicia (zuppa d’orzo), i turtes (frittelle ripiene), petto di piccione e quaglia tartufati con cipollotti e noci, e le lumache gratinate alle erbe di malga con crostini di polenta. Godetevi il pranzo prima di ripartire per le prossime località turistiche: Corvara e La Villa (qui si trova un bel ristorantino, il Blumine, nel suo splendido stile Jugendstiel). Sulla destra ecco il bivio per San Cassiano che collega la Val Badia all’ampezzano. Il paese con poco più di un pugno di case accoglie l’Hotel Rosa Alpina & Spa e il suo ristorante gourmet St. Hubertus, uno dei più rinomati della valle, in cui esercita esperienza internazionale e fantasia creativa lo chef Norbert Niederkofler. Prenotate un tavolo qui, e godrete di un’esperienza enogastronomica a tre stelle Michelin all’insegna del vino Alto Adige e del buon cibo. Il bell’hotel che vi ospiterà questa sera può attendere ancora un po’…

Cantine da visitare in Alto Adige

Visitare piccoli poderi e grandi cantine dell’Alto Adige significa scoprire una viticoltura tradizionale in epoca moderna sostenuta da tecniche di vinificazione innovative, volte storiche e costruzioni futuristiche, parlare con i viticoltori e vedere dove le pregiate uve danno vita ai vini altoatesini e spumanti. Elena Walch è un’azienda vinicola di spicco dell’Alto Adige a conduzione familiare, fiore all’occhiello della produzione vinicola italiana. Promotrice di qualità ed innovazione, Elena ha contribuito a guidare la rivoluzione qualitativa altoatesina guadagnandosi così una grande considerazione locale ed internazionale. Due vigneti, Castel Ringberg e Kastelaz, tra i più belli e vasti dell’Alto Adige e da oltre un secolo proprietà della famiglia, rappresentano il cuore della produzione mentre diversi appezzamenti più piccoli, situati nelle bellissime zone storiche di Termeno e Caldaro. Da questi vigneti nascono i grandi vini che rispecchiano il loro terroir d’origine e vengono prodotti secondo i principi della sostenibilità. La cantina Tramin, situata nella culla del Gewürztraminer è un’altra realtà da non perdere per l’enoturista in viaggio in per il vino Alto Adige, che grazie ai suoi vini d’eccellenza capaci di regalare intense esperienze sensoriali, è tra le più dotate e premiate Cantine d’Italia. La stessa struttura architettonica della cantina vale la pena del viaggio, un’opera dall’impatto iconografico legato all’ambiente che nel design riprende la morfologia della vite e crea un involucro tutt’intorno alla struttura dell’edificio che la ospita.

 

Vigna Kastelaz a Termeno - Alto Adige Itinerario Vino
Vigna Kastelaz a Termeno | foto di Elena Walch

 

Un’altra cantina che merita menzione è Alois Lageder, azienda a conduzione famigliare dal 1823 sinonimo di qualità ed eccellenza nella tradizione enoica altoatesina, nota per il suo approccio olistico e sostenibile nell´attività vitivinicola biologico-dinamica e per la sua capacità di fondere tradizione e innovazione. Così come la cantina di Franz Haas, da sempre rinomata per i suoi prodotti che hanno il Pinot Nero come punta di diamante e propone una gamma di etichette di vini ottenuti anche dalle altre principali varietà vitate del Südtirol, tutte puntualmente interpretate senza mai trascurarne eleganza e bevibilità. Etichette che, come se non bastasse, sono state impreziosite dal genio creativo dell’artista Riccardo Schweizer – che nel tempo ha collaborato con Picasso, Chagall e Le Corbusier – e che oggi ritroviamo sulle bottiglie di Franz Haas, dorate e colorate su sfondo nero, inconfondibili e riconoscibilissime tra i mille scaffali di qualsiasi enoteca e in ogni tavolo di ristorante.

Cosa mangiare in Alto Adige

 

Strudel di mele - Alto Adige Itinerario Vino
Strudel di mele | foto di Fotolia

 

Basse temperature per buona parte dell’anno, prodotti del bosco e del sottobosco a portata di mano, selvaggina e formaggi danno solo una minima idea della variopinta cultura gastronomica in Alto Adige che nasce da una vocazione per l’ospitalità e ingredienti attentamente selezionati. In questa terra di confine, aperta e cordiale con tutti, l’arte culinaria locale è un connubio fra la cucina tirolese, quella tipica italiana e risente anche dell’influenza austriaca. Accanto agli antipasti leggeri ed ai piatti di pasta, propone un’infinità di varianti a base di canederli (Knödel) e piatti unici di carne o di pesce oltre ai leggendari dolci della tradizione asburgica. Il pesce, di cui sono ricchi gli innumerevoli fiumi e ruscelli, porta ricette come le trote alla trentina, rosolate con salsa di limone, uvetta e menta. L’ambiente montano porta anche ricette tipiche a base di selvaggina, come la lepre e il famoso spezzatino di capriolo. Le pietanze appaiono con grande naturalezza tanto nei ristoranti più raffinati quanto sui tavoli di legno delle tipiche “stube” altoatesine: assolutamente da provare lo speck, i formaggi tipici d’alpeggio, il pane fatto in casa, la “weinsuppe” (minestra che sposa il brodo di carne alla panna ed al vino bianco di Terlano o di Termeno), i rapanelli freschi, i crauti e le insalate croccanti. È d’obbligo chiudere in bellezza con lo Strudel di mele (dolce al forno di pasta sfoglia ripiena di mele, uvetta, pinoli, pangrattato rosolato nel burro e profumato di cannella) oppure con una fetta di deliziosa torta tirolese di prugne o di crostata al rabarbaro.

Dove Dormire in Alto Adige

Il modo migliore per scoprire ogni scorcio che l’Alto Adige può offrire è soggiornare in una delle strutture ricettive che sanno coniugare natura e semplicità, in un ambiente sano ed emozionante: un maso isolato o in posizione centrale, una camera d’albergo per tutta la famiglia o in coppia: troverete sempre l’alloggio dei vostri sogni e più adatta alle vostre esigenze. Nella storica struttura di Oberniederhof a Madonna di Senales, grandi e piccini potranno “giocare” a fare i contadini e preparare in casa burro e marmellata per la colazione, mentre chi ama gli animali potrà scegliere il Tiefentalhof in Val Gardena (se avete bambini questo è un posto che vi renderà felici). Chi invece sogna un antico maso dotato di comodità moderne e di lusso, il Mountain Chalet Obertreyen circondato dalle montagne a Campo Tures è la soluzione che fa per voi.

 

Hotel Der Weinmesser - Alto Adige Itinerario Vino
Hotel Der Weinmesser | foto su facebook.com/der.weinmesser/

 

Tra gli hotel in Alto Adige, a Scena si distingue il Der Weinmesser, il primo “Vinhotel” dedicato ai vini dell’Alto Adige che rappresentano il fil rouge dell’intero soggiorno. Appena si varca la soglia, ci si dimentica della vita di tutti i giorni e ci si immerge in uno stato di preziosa beatitudine. Per i clienti più esigenti, il Rosa Alpina & Spa nel piccolo paese San Cassiano, in Alta Badia, è un esclusivo hotel 5 stelle abbracciato dalle spettacolari cime delle Dolomiti, perfettamente immedesimato nella tipica e accogliente dimora di montagna e rinomato per la sua discreta e raffinata ospitalità. In qualsiasi struttura deciderete di soggiornare, la parola d’ordine è sempre una: benessere e gusto, in tutte le sue sfumature.

 

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